Uno Spazio per Essere, Crescere, Condividere
Un pomeriggio alla settimana per abitare insieme uno spazio di studio, cura e collaborazione.
Questo progetto nasce dal desiderio di offrire a un piccolo gruppo di ragazze e ragazzi (massimo 8), che stanno per iniziare la scuola secondaria di primo grado, un tempo e uno spazio in cui potersi ritrovare e orientare insieme, in modo autentico.
L’ingresso alle scuole medie rappresenta un passaggio delicato: non è solo un cambiamento scolastico, ma anche un momento di trasformazione del corpo, delle relazioni con i pari e con gli adulti, dei riferimenti affettivi e dei bisogni evolutivi.
In questo tempo incerto e potente, il progetto si propone come spazio di continuità, in cui potersi sentire accolti, ascoltati, accompagnati.
Dove?
In una casa privata (zona Porta San Felice) perché sa di famiglia, di quotidianità e di cura.
Quando?
il martedì dopo la scuola (ovviamente con pranzo incluso) fino al tardo pomeriggio.
Con chi? Con la presenza attenta di un adulto formato pedagogicamente, che accompagna il gruppo con competenza e discrezione, favorendo autonomia e crescita.
Cosa facciamo?
• Si pranza insieme, condividendo anche i gesti semplici del quotidiano: apparecchiare, raccontarsi, ascoltarsi.
• Si studia, ma non solo per “fare i compiti”: l’obiettivo è sviluppare un metodo di studio, personalizzato e consapevole.
• Si co-costruisce lo spazio, definendo insieme regole, ritmi e valori condivisi.
• Si sta nel qui e ora: senza telefoni, senza distrazioni digitali, per essere pienamente presenti a sé stessi e agli altri.
• Si collabora, si impara a chiedere aiuto e a offrirlo, a riconoscere il proprio contributo nel gruppo.
A chi si rivolge?
A ragazze e ragazzi che stanno per iniziare la prima media, che desiderano vivere questo passaggio in modo accompagnato, sostenuto e autentico.
Uno spazio per imparare a conoscersi meglio, affrontare le sfide dell’età che cambia, e coltivare la fiducia nel gruppo e in sé stessi.
La diversità è una ricchezza
In questo spazio, ognuno è importante ma per ciò che può offrire al gruppo.
Crediamo che il gruppo sia uno spazio vivo, che si nutre delle differenze di ciascuno.
Non siamo tutti uguali — per fortuna.
Chi è bravo in matematica può aiutare un compagno in difficoltà, chi ha talento per il disegno può essere un riferimento in arte, chi ha passione per le lingue può affiancare chi fa più fatica con lo spagnolo.
Le competenze, le passioni e le differenze diventano strumenti di scambio, non di confronto.
Non c'è competizione, ma collaborazione. Non c’è giudizio, ma ascolto reciproco.